Ogni numero corrisponde al numero di ciascun brano.

ATTO I

1. Ouverture

2. Virgilio invoca la Musa

Secondo la tradizione iniziata da Omero, Virgilio chiese alla Musa l’ispirazione necessaria per completare la sua opera poetica.

Virgilio, Mosaico, IV secolo, Treviri (Augusta Treverorum), Museo Statale della Renania

3. A tutta vela verso l’Italia

Dopo la distruzione di Troia da parte dei Greci, il principe Enea (figlio di Anchise e della dea Venere) riesce a sfuggire alla morte e salpa con il figlio Ascanio, il padre e alcuni compagni. Il destino, lo sapevano, aveva scelto un luogo per il loro futuro insediamento, un luogo destinato a un futuro illustre. Dal loro sangue sarebbero nati i fondatori di una città destinata a diventare la regina delle nazioni.

4. Virgilio spiega il contesto (l'origine dell'ira di Giunone contro i Troiani)

“Il giudizio di Paride”, di Peter-Paul Rubens, 1632

5. Giunone oltraggiata dai Troiani / 6. Giunone ad Eolo / 7. La tempesta

Proprio mentre Enea e i suoi compagni, dopo tanto peregrinare, stavano per sbarcare in Italia, Giunone riuscì a convincere Eolo, dio dei venti, che da lei traeva il suo potere, a sollevare una terribile tempesta per travolgere i Troiani, che lei odia da quando uno di loro, Paride, un tempo arbitro di un famoso concorso di bellezza, la disprezzò a favore di Venere. L’idea che, come il destino vuole, possano gettare le basi di questo impero onnipotente, le è insopportabile. Tanto più che sa che Cartagine, una nuova città sotto la sua protezione che spera abbia un grande futuro, subirà il peso di questa rivalità.

8. Naufraghi / 9. Incontro tra Enea e Venere (sua madre) / 10. Didone accoglie Enea

Dopo l’intervento calmante di Nettuno, indignato perché Eolo aveva oltrepassato le sue prerogative scatenando le onde, i Troiani sopravvissuti al naufragio si ritrovano dispersi, non in Italia, ma sulle coste dell’Africa, in Libia.

Sono accolti dal popolo di Cartagine, da poco fondata dai Fenici e governata dalla regina Didone.

“Venere appare ad Enea”, di Pierre Cortone, c. 1635, Museo del Louvre

11. Venere a Cupido / 12. Banchetto da Didone

In seguito all’intervento di Venere, che pone sulle ginocchia della regina il figlio Cupidone, al quale ha dato le sembianze di Ascanio (il giovane figlio di Enea), la regina, da poco vedova, si innamora perdutamente dell’eroe troiano.

“L'incontro di Didone ed Enea”, 1766, di Sir Nathaniel Dance-Holland
“Banchetto di Didone ed Enea”, di François de Troy, 1704

13. Raccontami di Troia / 14. Il Cavallo di Troia / 15. Laocoonte / 16. Inno ad Atena / 17. Orchestra e coro: la caduta di Troia

A più riprese, Didone chiede a Enea di raccontare l’ultima prova di Troia, che egli accetta con riluttanza. Ricorda il cavallo di legno, l’illusorio sollievo dei Troiani, la breccia nei bastioni e l’eruzione omicida delle truppe greche…

“Laocoonte e i suoi figli”, attribuito a tre artisti rodesi, I secolo, Roma, Musei Vaticani.
I Troiani portano il Cavallo in città, dopo aver aperto una breccia nelle mura.

(Possibile intermezzo)

ATTO II

18. Didone e sua sorella Anna / 19. Errance de Didone / 20. Giunone spiega il suo piano a Venere / 21.La battuta di caccia, il temporale / 22. La grotta, Fama

Durante una battuta di caccia organizzata in onore dei Troiani nelle foreste vicine, una tempesta tanto terribile quanto improvvisa costringe i partecipanti a rifugiarsi dove capita. Enea e Didone, isolati, trovano rifugio in una grotta, dove la loro passione nascente prende una svolta carnale. Complici per una volta, Giunone, la dea del matrimonio, che vuole a tutti i costi tenere Enea lontano dall’Italia, e Venere, che probabilmente vede in questa unione un’ulteriore protezione per il figlio, hanno escogitato questa doccia magica.

Didone non fece presto mistero delle sue intenzioni e si sparse la voce che le nozze sono imminenti.

“Giunone prende in prestito la cintura di Venere”, Elisabeth Louise Vide Le Brun, 1781
“Dido ed Enea nella grotta”; attribuito a Johann Heinrich Tischbein il Vecchio, 1770 circa

23. Avvertimento di Mercurio

Ma Giove, adirato per quanto il principe troiano sia dimenticando la missione affidatagli, invia il suo messaggero Mercurio, che gli apparve in sogno: non è Cartagine che il fato ha scelto per il suo insediamento, ma l’Italia; deve lasciare Didone al più presto.

“Mercury Appearing to Aeneas”, Giovanni Battista Tiepolo, 1757

24. Andiamo via!

Spaventato da questo avvertimento, Enea decide di obbedire alla volontà divina.

25. Reazione di Didone / 26. Ti amo, ma devo andare / 27. Dura risposta di Didone / 28. Secondo avvertimento

La regina, messa subito al corrente della situazione, non sopporta il cambiamento di rotta e alterna suppliche e minacce.

Per sfuggire all’ira di Didone, Enea, di notte, dà il segnale di partenza.

“Enea lascia Didone”, Francesco de Mura, Napoli 1696-1782
“Addio di Enea a Didone”, Guido Reni, 1630
“Enea abbandona Didone sulle coste di Cartagine”, di Pompeo Batoni, 1747

29. Ultime parole di Didone / 30. Morte di Didone / 31. Valzer funebre

Didone, che ha fatto erigere una pira che, secondo lei, la porterà a dimenticare il principe bruciando gli oggetti da lui toccati, sale i gradini. Dopo un’ultima mescolanza di espressioni di passione e imprecazioni vendicative, cade sulla spada di Enea.

“La Morte di Didone”, Andrea SACCHI, c. 1635

32. Canto finale: tra tristezza ed entusiasmo

Lontano sulle onde, Enea scorge le fiamme della sua pira. E prosegue il suo cammino, combattuto tra il rimorso che lo assale e le speranze che il destino gli impone…

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